Presicce è un centro agricolo situato alle falde della serra di Pozzo Mauro.
L'economia, un tempo prettamente agricola, comincia ora anche a puntare sulla piccola industria. Gli imprenditori locali hanno investito essenzialmente sul comparto calzaturiero, su quello
tessile e su quello mobiliero.
La nascita del paese risale al IV secolo e si deve, secondo gli studiosi, ad un lungo periodo di siccità che colpì i casali di Ugento, Specchiano e Pompiniano. Gli abitanti di questi
villaggi dovettero per questo emigrare, in cerca di acqua, verso una zona vicina ricca di falde acquifere, Presicce; qualcuno lo fece solo temporaneamente, qualcuno invece definitivamente, dando
così vita ad un nuovo insediamento urbano. Nulla si sa su cosa accadde nei secoli successivi; testimonianze storiche attendibili si hanno nuovamente a partire dall'XI secolo, quando Presicce
apparteneva al principato di Taranto.
Gli abitanti di Presicce sono chiamati "mascarini" (uomini che agiscono solo se irriconoscibili), per porre l'accento alla loro ambiguità. Ciò scaturisce da un fatto di sangue realmente accaduto nel 1655, All'epoca era signore del paese Carlo Bartilotti, uomo spregevole sotto ogni punto di vista ed odiato da tutti i sudditi. Quando decise di ripristinare il famigerato "jus prime noctis" (tutte le spose di Presicce avrebbero dovuto concedersi prima a lui che ai rispettivi mariti), gli abitanti del paese, per vendicarsi, decisero di spaventarlo, sparandogli addosso alcuni colpi di fucile a salve. L'occasione proprizia si presentò durante i tradizionali festeggiamenti del carnevale. Un gruppo di mascherati sparò contro il Bartilotti, uno di loro, però, mettendo in atto la più crudele delle vendette, aveva caricato il fucile con cartucce vere ed il crudele signor Carlo fu colpito a morte.